Il viaggio

Il suo viaggio in solitaria comincia da Lugano, continua per Zurigo e Berlino fino ad Austria, Danimarca e Svezia. Ovviamente nel suo zaino ci sono quaderni di poesie, libri e fogli pieni di disegni ed annotazioni. Questa era la sua cosa preferita, l’interiorità e i suoi misteri, le risposte e le domande alle quali non abbiamo gli strumenti per rispondere.

Il suo stato di salute purtroppo peggiora, Davide è stanco ma non vuole smettere di tentare a rimanere in vita. Per lui, c’è la convinzione che gli Stati Uniti portano una possibilità promettente e questo, da a tutti una forza diversa nel cercare di combattere la malattia. Gli ostacoli principali rappresentati dall’accettazione allo studio sono ovviamente la pandemia, che rallenta la questione dei visti e una tassa di accettazione, o in generale i costi per accedere alle cure al sistema sanitario americano. Davide capisce bene i limiti che gli si sono posti davanti, ma decide di trovare un modo per arginarli, non volendo rimanere vittima di un sistema sanitario molto esclusivo, decide quindi di provare a creare una raccolta fondi da far circolare ad amici e parenti per raccogliere parte della somma di ammissione allo studio sperimentale americano. Essa si rivela un’idea brillante; l’obiettivo della raccolta fondi viene in pochi giorni superato, il sito web adibito alla raccolta circola in tutto il Ticino e le donazioni arrivano da ogni parte del mondo. La speranza sembra crescere ed arrivare ancora più forte, persino da persone che non conoscono né Davide né la sua famiglia. Questo meccanismo scatena dentro tutti quanti la sensazione che lui ce la possa davvero fare e che la malattia non può combattere il tipo di amore che abbiamo provato in questa situazione particolare. La partenza arriva dopo momenti di attesa e di tensione, la salute di Davide peggiora giornalmente e questo purtroppo non gli permetterà di venire ammesso allo studio sperimentale una volta arrivato in America. La storia di Davide si conclude all’ospedale Memorial Sloane di New York, a causa di un’infezione in corso ai polmoni; al suo fianco ci sono i suoi genitori e un team di medici a fornire un’assistenza fantastica. Nessuno avrebbe mai immaginato che quella che sembrava una possibilità luminosa si sarebbe trasformata nell’ultima fermata del viaggio di Davide. Tutto quello che ci rimane di lui non sarà mai abbastanza ma sicuramente non è poco, a partire dagli innumerevoli ricordi, alla luce che ci ha lasciato, gli insegnamenti e la responsabilità; perché adesso la nostra vita vale doppio, portiamo con noi un giovane che voleva vivere e saremo al posto suo un corpo che si muove in questo mondo. Oltre a questo, abbiamo anche tutti i suoi quaderni, le sue annotazioni, i suoi pensieri e i suoi voleri. Uno di questi in particolare ci ha stupito ed è stato lo statuto che Davide aveva minuziosamente stipulato riguardo a questa Associazione, la sua Associazione. Il nome, Amore per il cancro, lo ha scelto lui e quindi, come principale obiettivo a fianco di tanti altri, è quello che vogliamo provare a regalare. Grazie, Davide.