ASSOCIAZIONE AMORE PER IL CANCRO

L'inizio

Se Davide fosse ancora qui, sicuramente sarebbe lui a presentarsi; purtroppo, non è così e quindi proveremo noi a farvelo conoscere.

Davide nasce il 15 luglio 2002

Davide nasce il 15 luglio 2002, in una bellissima giornata di sole alla clinica Sant’Anna di Lugano, dai suoi genitori Greta e Stefano. A casa lo aspettano due sorelle maggiori di 8 e rispettivamente 6 anni che non vedono l’ora di conoscerlo. Davide cresce in un ambiente famigliare sano, è un bambino estroverso che sia durante gli anni di asilo, che quelli di scuole elementari e medie si circonda di amici. Scopre, tramite i suoi genitori, la passione per la pallacanestro e trascorre quella che si potrebbe definire un’infanzia felice. È un ragazzo molto intelligente, dopo gli anni di scuole medie, in cui dimostra a tutti quanti le sue doti, sceglie di proseguire il suo percorso di studi a livello liceale. In breve tempo si appassiona al mondo della lettura e poi della scrittura, che porterà con sé per tutto il suo viaggio. Crescendo in una realtà relativamente piccola che è quella ticinese, negli anni trascorsi al liceo sente sempre di più il bisogno di conoscere posti e persone diverse da quelle che trova a Lugano, con un’intensità notevole per una persona ancora minorenne. Si ispira alle sue correnti letterarie preferite per dare una chiave di lettura all’ ambiente che lo circonda. Compiuti diciassette anni decide di trascorrere l’estate in viaggio per l’Europa con alcuni amici e per lui si apre finalmente la porta di quel mondo che non vede l’ora di conoscere e studiare.

Al ritorno dal suo viaggio...

dalla quale rientra a casa con diversi quaderni pieni di appunti sui posti più belli che ha visto, in particolare Berlino, quella che sembrava una sensazione di stanchezza data dallo sforzo fisico si trasforma in una spiacevole diagnosi. Davide al tempo giocava a pallacanestro a livelli pre-agonistici, la sua squadra, capitanata da lui, aveva vinto quella scorsa stagione un campionato svizzero under 17. Dopo questa grande grande vittoria, si era accorto di soffrire di dolori alla schiena, convinto che fossero dati dai numerosi allenamenti e dal bisogno di riposo. Davide scopre così di essere malato di una forma di Sarcoma molto rara, nelle ultime giornate di vacanze estive, pochi giorni prima dell’inizio del suo terzo anno di liceo. Sorprendentemente accetta la sua diagnosi con serenità, questa è la prima delle innumerevoli lezioni che ci ha insegnato. Come potete immaginare, la diagnosi e la malattia hanno portato all’inizio del suo percorso di cure. Un percorso sicuramente non semplice per un ragazzo di diciassette anni, sportivo e che voleva conseguire gli studi per iniziare la sua vita.

La facilità con cui Davide ha affrontato questa sua prima fase di malattia

ha aiutato molto anche la sua famiglia e i suoi amici a capire che la malattia è una cosa separata dalla persona stessa e che essa non definisce per forza il futuro di qualcuno. Perlomeno ci piace pensarla così. Dopo numerosi cicli di chemioterapia, lezioni saltate e momenti di difficoltà Davide si sottopone ad un importante intervento a febbraio 2020 all’Ospedale di Zurigo, dove gli viene rimosso il tumore e con esso parte della sezione sacro iliaca che verrà poi ricostruita. Inutile dire quanto la riabilitazione fu lunga e complicata, ma Davide la affronta con la stessa positività mostrata durante tutti i mesi del suo percorso. Così si apre una finestra di serenità nella sua vita in cui nonostante l’inizio della pandemia Davide può riiniziare a sperare in un futuro e soprattutto ricominciare a fare progetti. L’estate trascorre veloce, lui è quasi sempre per strada, inseguendo i percorsi dei suoi scrittori preferiti, cercando risposte a domande che nella testa di un diciottenne con un trascorso normale non ci sarebbero. Vale la pena dire che Davide è felice e che quella sua felicità è un punto di forza anche per le persone che sono al suo fianco. Vedere la vita attraverso i suoi occhi in un periodo in cui a tutti gli altri sembrava buio è stato un regalo. Purtroppo, durante alcuni controlli periodici vengono riscontrati alcuni piccoli noduli ai polmoni, e qui capiamo che ci aspetta un’altra fase faticosa di recidiva. A quel punto le preoccupazioni di Davide sono più orientate verso la sua famiglia che al suo stato fisico. La sua generosità è disarmante, ed ancora una volta ci ritroviamo ad imparare da quello che per noi è un fratello minore, un figlio, un nipote e allo stesso tempo un maestro. La storia di Davide non avrà un lieto fine, ma è la sua storia e quindi per noi rimane importantissima. I risultati delle terapie alle quali viene sottoposto sono scarsi, allo stesso tempo cerca di frequentare il suo ultimo anno di Liceo, con difficoltà. Fortunatamente, grazie alla comprensione e al sostegno di compagni e docenti, Davide riesce comunque a seguire le lezioni e si sente supportato dall’ambiente scolastico che lo circonda. Si presenta la possibilità di uno studio sperimentale negli Stati Uniti, nel quale pare che i pazienti recidivi al Sarcoma di Ewing sottoposti ad un farmaco sperimentale sembrano avere dei buoni risultati. Ma questa in quel momento sembra solo una possibilità.

Davide finisce il Liceo con ottimi risultati, tenendo un bellissimo discorso durante la cerimonia di maturità e decide, proprio qualche giorno dopo, di trascorrere un’estate normale facendo una pausa dalle terapie che lo hanno accompagnato durante tutto il semestre, prima di provare ad accedere all’esclusivo studio sperimentale negli Stati Uniti.

DISCORSO DI DAVIDE

Video 2 – Minuto 36

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